martedì 12 dicembre 2017

EPAP - Comunicato n. 10 – Bilancio Assestato 2017

Il 29 novembre è stato approvato il Bilancio Assestato 2017 dell’Epap; il documento in cui si verifica la bontà del bilancio previsionale, si valutano gli scostamenti e grazie al quale si provvede a fare il bilancio preventivo 2018 (elemento principale di programmazione dell’attività dell’Epap).
A seguire riporto il testo integrale del mio intervento in materia di bilancio, mi preme però riassumere qui i dati essenziali che caratterizzano questo anno che sta per finire; per una volta (ogni tanto ci vuole) voglio partire con le notizie positive:
  • Extra-rendimento: finalmente è arrivata a conclusione la annosa questione dell’extra-rendimento; il CdA ha preso l’impegno verbale di trasferire a montante degli iscritti il massimo (60%) che la norma prevede possa essere trasferito. Ciò significa un aumento del montante di tutti noi (e quindi della pensione) di circa il 6%. Da solo non potrà cambiare l’ordine delle cose ma è comunque un importante passo nella giusta direzione.
  • Rendimento 2017: le notizie ad oggi sui rendimenti degli investimenti (circa 4,5%) lasciano ipotizzare una rivalutazione dei montanti nell’ordine del 3% circa.
Vale a dire che tra extra-rendimento e rivalutazione 2017 i prossimi mesi vedranno aumentare i nostri Montanti di poco meno del 10%; obiettivamente un buon risultato (che ripaga solo in parte i pesanti sacrifici fatti negli ultimi anni, comunque un importante segnale di inversione di rotta).
Ma forse il risultato più importante (e meno visibile all’esterno) è il radicale cambiamento di metodo nell’affrontare temi importantissimi per la vita degli iscritti in materia di investimenti, percentuali contributive, immobili. Per la prima volta cioè si è incominciato a ragionare e votare sulla base di approfondimenti, valutazioni, studi… e non più impressioni ed opinioni. Può sembrare banale ma, credimi, che non è mai stato così. Cosa cambia? Un esempio su tutti: dopo una attenta analisi delle attività e passività dell’ente nel medio-lungo periodo, ci si è resi conto (cosa che predicavo da anni) che l’aumento del soggettivo al 15% e del contributivo al 4% (aumenti già approvati nella precedente consiliatura) non sono attuabili in quanto metterebbero a rischio la stabilità dell’Epap (e quindi non si faranno, almeno non con quei numeri). Si incomincerà pertanto a ragionare solo, almeno per ora, sull’aumento del contributo integrativo dal 2 al 4% ma (altra battaglia iniziata da tempo) destinando l’intero aumento a montante dell’iscritto (prima si prevedeva di destinare al montante dell’iscritto solo i ¾ dell’aumento). Considerato che l’integrativo è per norma (anche se non sempre, purtroppo, come bene sappiamo) a carico del cliente, può non essere considerata una brutta notizia; soprattutto se l’Ente incomincia e continua a riconoscere adeguate remunerazioni dei montanti.

Di negativo c’è di sicuro la mancata modifica del sistema sanzionatorio (la cui iniquità tutti noi abbiamo sperimentato e contro cui lotto da sempre) su cui però il CdA sta lavorando e che dovrebbe essere licenziato entro, si spera, il prossimo semestre. Sicuramente in ritardo ma speriamo di portare a casa anche questo risultato. Non se ne può davvero più di sanzioni enormi a fronte di inadempienze spesso banali.
Altro aspetto negativo è il ritardo con cui il CdA sta dando attuazione alla mole di lavoro fatta dal Consiglio di Indirizzo Generale; ci sono stati problemi interni che fortunatamente sono stati superati, speriamo che abbia la forza di recuperare il tempo perduto e che l’anno prossimo si riescano a trasferire agli iscritti i vantaggi del lavoro fatto sinora.

Ma la peggiore notizia, che tutti noi viviamo sulla nostra pelle, è sicuramente il quadro economico generale che manifesta ulteriori elementi di deterioramento; con calo dei redditi, calo degli iscritti attivi (che spesso sono costretti a trovare fuori dalla libera professione opportunità di sostentamento economico), diminuzione delle iscrizioni; il tutto in una situazione in cui tutti noi abbiamo sempre meno margini di contenimento dei costi (oramai ridotti all’osso). Tutto ciò non lascia ben sperare ed impone la necessità di una seria riflessione per la attuazione di politiche di welfare attivo (sostegno alla professione ed al reddito). Ti anticipo per ora che su questo punto ho qualche idea nel cassetto, in fase di strutturazione, sulla quale intendo aprire a breve il confronto con i colleghi dei vari organi (e che volentieri ti sottoporrò prossimamente). Ma per ora non voglio annoiarti oltre e, nel ringraziarti per il tempo e l’attenzione che mi dedichi ti lascio (se vorrai) alla lettura del mio intervento.
A presto con il bilancio previsionale 2018
ciao
Alfio


Intervento du Bilancio Assestato 2017
Il Bilancio assestato 2017 sconta, va detto per onestà, alcuni ritardi di attuazione degli obiettivi che ci si era posti in sede di approvazione del bilancio 2017. Fra essi ricordo:
  • La mancata revisione dell’intero impianto sanzionatorio che ad oggi è tra l’intollerabile ed il vessatorio e che è fra le cause prime di disaffezione degli iscritti verso l’Ente. Su tale aspetto non possiamo attendere oltre e si dovrà intervenire a stretto giro. Spero quindi che la previsione di intervento che troviamo sul preventivo 2018 trovi finalmente attuazione.
  • la volontà di rivedere la pianta organica, dell’organigramma e del funzionigramma prima di procedere alla assunzione di nuove unità. Anche questo obiettivo del 2017 rimandato al 2018;
  • il contenimento dell’evasione contributiva;
  • la approvazione del Codice Etico;
  • la attuazione più puntuale degli indirizzi CIG; ricordo fra tutti quelli proposti dalle Commissioni IV (Informazione e Semplificazione) e V (Elusione ed evasione);
  • la attuazione di politiche di contenimento ed autocontenimento del numero dei componenti CIG e, più in generale la revisione del 103 per quanto attiene agli Enti Pluricategoriali (revisione del CdD…)
A fronte di questi punti,che personalmente auspico trovino piena attuazione nel prossimo anno, occorre però ricordare:
  • un radicale cambiamento di metodo nell’affrontare temi importantissimi per la vita degli iscritti in materia di investimenti, percentuali contributive, immobili… faccio riferimento cioè all’avvio di serie riflessioni (basate su studi, approfondimenti e non più impressioni ed opinioni); a differenza (e non aggiungo altro) di quanto su tali argomenti succedeva in passato anche al CIG.
  • Il contenimento della spesa per gli organi; che però rimane a livelli assolutamente incongrui rispetto al costo del personale ed ai benefici degli iscritti. Su tale aspetto va ricordato però che:
a) il contenimento della spesa degli organi è stato sostanzialmente ottenuto al prezzo della non tenuta della interorgani; ciò nonostante lo statuto preveda (art. 9 comma 2f) una cadenza semestrale degli stessi.
b) la mancata revisione (nonostante l’impegno preso in merito) dell'intera politica di emolumenti agli amministratori, conformemente al dettato statutario (art. 9 comma 2 i) che prevede una revisione annuale degli stessi; previsione che non ha trovato attuazione nell’anno in corso né riscontro nel bilancio preventivo 2018.
  • Poiché in sede di bilancio preventivo 2017 terminavo il mio intervento dicendo che: “occorre avere consapevolezza che ogni nostro sforzo sarà vano agli occhi degli iscritti fino a quando non riusciremo a garantire rivalutazioni dei montanti almeno dignitose; e su tale fronte occorrerà concentrare al massimo gli sforzi di tutti”, dico con piacere che l’ottimo livello di rendimento degli investimenti ed il positivo esito della controversia in materia di extrarendimento (che permetterà di riconoscere agli iscritti una quota parte di quanto di loro competenza in materia di rendimento del montante) sono sicuramente le notizie migliori da dare agli iscritti per il 2017.
Tutto ciò avviene però, e questo è il peggiore degli aspetti negativi, in un quadro economico ulteriormente deteriorato in cui molti iscritti si vedono costretti a trovare altre vie (insegnamento…) che, inequivocabilmente, si traducono in diminuzione del numero degli iscritti; mentre chi rimane fa sempre più fatica a fare reddito (che infatti è in costante diminuzione). Se poi si confrontano i dati del soggettivo e dell’integrativo emerge, oltre alla perdurante difficoltà economica, come siano oramai finiti, per i nostri iscritti, anche i margini per il contenimento dei costi operativi.
Di tutto ciò non possiamo e non dobbiamo dimenticarcene in ogni attività programmatoria ed in ogni decisione che l’Epap andrà a prendere nel breve e medio termine.

martedì 4 luglio 2017

EPAP - Comunicato n. 09 – Mio intervento in sede di votazione sul Bilancio consuntivo 2016

Signor Presidente, gent.mi colleghi,
Come giustamente rimarcato dal CdA questo è il primo bilancio interamente riferibile a questa consiliatura. Volendo e dovendo fare onore al lavoro fatto ho ritenuto quindi necessario fare una piccola opera di verifica, interamente personale su proposte ed obiettivi.

Rendimento
Prendo atto con estremo favore del notevole miglioramento del rendimento 2016 (2.3% lordo imposte, equivalente ad 1.7% netto) rispetto al 2015 (0,20% netto) ed in linea con le previsioni (1.68% netto). Continuo a ritenere che sarebbe stato opportuno in sede preventiva un obiettivo più ambizioso e performante ma, soprattutto, auspico che risultati migliori vengano negli anni a venire nei quali sarà possibile trasferire a montante degli iscritti fino al 60% dell’extra-rendimento. Tutto ciò nella convinzione che solo ottenendo rendimenti adeguati (almeno il 2% annuo) potremo coniugare sopravvivenza economica e previdenza dei nostri iscritti.
A chiusura del punto chiedo, non avendolo trovato nel presente bilancio, se hanno avuto esito positivo le considerazioni mie e del collega Tambone in merito alla non opportunità di detrarre dal calcolo del rendimento quanto necessario a coprire le rivalutazioni dei montanti dovuti e non versati.

Contenimento delle spese
Prendo atto con favore del lavoro portato avanti su questo fronte in termini di riduzione sia dei compensi professionali da lavoro autonomo e sia del costo degli organi; argomenti sui quali:
  • In merito ai compensi professionali credo che sia opportuno che il CdA ripensi la metodologia di imputazione a bilancio di alcune voci (Bilancio Tecnico Attuariale, Spese Elettorali…); voci che oggi vengono imputate interamente nell’anno in cui si manifestano rendendo difficile il confronto fra anni differenti. Ritengo infatti che la imputazione su più anni (es.: BTA su 3 anni, elezioni su 5 anni) renderebbe più facilmente confrontabili i bilanci, facendo maggiormente giustizia del lavoro svolto su questo fronte (a solo titolo di esempio nel 2016 emerge un risparmio del 30% di tale voce che però in parte preponderante è dovuta al risparmio sul BTA e sulle spese legali conseguenti alle elezioni);
  • In merito ai costi degli Organi pur ritenendo meritoria l’opera di contenimento portata avanti ritengo che ci sia ancora molto lavoro da fare; sia in termini di modifica normativa, sia in termini di autoregolamentazione. Non sfugge infatti che il costo degli Organi permane anche nel 2016 al di sopra del, pur alto, costo dei dipendenti dell’Ente. Ricordo su tale punto che lo Statuto dell’Epap (art. 9 comma 2 lettera i) pone a carico del CdA la determinazione annuale di emolumenti, indennità e gettoni di presenza; mentre, ad oltre 18 mesi dall’insediamento, non mi risulta ci siano deliberazioni in proposito; salvo l’impegno, assunto verbalmente in CIG dal Presidente, a rivedere integralmente la questione.
A chiusura di questo punto voglio solo far presente come l'azione di contenimento dei costi sia doverosa anche per rispetto agli iscritti i quali, come emerge dai dati di bilancio (soggettivo + 13,1% e integrativo + 10,7%), hanno già ampiamente operato nei propri bilanci, un significativo contenimento dei costi.

Personale
Rilevo con favore che il CdA ha fatto proprie le perplessità manifestatesi in sede di approvazione del preventivo 2016 in merito all’ipotizzato aumento di personale modificando nel corso dell’anno l’impostazione iniziale (aumento di personale in assenza di una chiara progettualità di base) e rimandando all’anno in corso ogni decisione in merito. Per quanto possa valere la mia opinione manifesto apprezzamento per la internalizzazione di alcuni lavori precedentemente affidati all’esterno; non tanto in termini di costi (su cui non ho dettagli) quanto in termini di qualità del servizio per gli iscritti. Ritengo altresì che il previsto (e più contenuto) aumento di personale (fra cui la assunzione di un nuovo direttore) possa e debba essere l'occasione per trasferire al personale stesso alcuni compiti operativi che oggi sono svolti dai componenti degli Organi; conseguendo anche per questa via un risparmio di costo degli Organi.
Ribadisco infine quanto già detto in sede di voto favorevole al Bilancio preventivo 2017, ossia che sul fronte del costo del personale (ma anche in quello delle consulenze esterne) è opportuno cercare economie di spesa mettendo in comune alcune attività con altri enti 103, o con Adepp direttamente, (Acquisti di beni, Addetto stampa, Organismo Unico di Vigilanza e Controllo, Gestione Fiscale, Tutela Legale, Elaborazione cedolini…). Per dirlo con una battuta: se, come appare oramai inevitabile, con qualche altro ente di previdenza dovremo prima o poi “sposarci” è opportuno che nel frattempo ci si fidanzi.

Sede
Rilevo su questo punto che, nulla è stato fatto nell’anno trascorso in merito al valore contabile della sede (che rimane come somma del costo storico, imposte e provvigioni comprese). Su questo punto (su cui ritengo tuttora valide tutto le osservazioni da me espresse in sede di approvazione del consuntivo 2015) vorrei capire se ciò è dovuto a situazioni contingenti o se frutto di una chiara scelta politica. Per quanto mi riguarda mi piace pensare che si sia deciso di soprassedere alla svalutazione della sede in modo da farla contestualmente all’acquisto delle sedi regionali; in modo da evidenziare una contenuta variazione del valore complessivo degli immobili in capo all’Ente.

Sedi territoriali
Ritengo che il treno dell'acquisto delle sede territoriali (dove per “territoriali” intendo “regionali”) non continuerà a passare ancora a lungo e se non cogliamo l'occasione a breve sarà impossibile in futuro quando ci ritroveremo, prima o poi ritengo inevitabilmente, incorporati ad altri enti di previdenza. Se vogliamo dare un esempio di vicinanza agli iscritti ritengo che questo sia un passo necessario ed indispensabile.

Spese Elettorali
Ricordo che stiamo aspettando da oltre un anno la relazione dell’ufficio interno preposto. Personalmente, pur nella consapevolezza dei molti impegni cui il CdA è stato chiamato, ritengo che i tempi abbiano ampiamente superato il livello di ragionevolezza.

Confronto con assestato
Ho già avuto modo, in sede di approvazione del previsionale 2017, di apprezzare vivamente la decisione di porre il bilancio previsionale anche con il bilancio assestato dell’anno in corso. Ritengo, analogamente, che sarebbe opportuno che, almeno in via ufficiosa, i membri del CIG potessero disporre di un bilancio consolidato confrontato con il previsionale di riferimento e con l'assestato (cosa che oggi fa la I Commissione CIG e non il CdA); ciò per avere un puntuale confronto del rispetto delle previsioni. Ricordo infatti che il prof. Sandulli in questa sede ebbe a dire come il vero momento di espressione politica del CIG sia il Bilancio previsionale, in quanto il Consuntivo, qualora rispetti il previsionale, non possa non essere approvato dal CIG. È quindi di tutta evidenza come tale confronto sia indispensabile ed inevitabile (seppur non necessario in termini di normativa contabile) e come tale opera competa agli uffici ed al CdA (sarebbe altresì utile elemento di riflessione in sede di relazione accompagnatoria).

Sanzioni amministrative agli iscritti
Prendo atto con estremo favore del fatto che il CdA consideri “rilevante priorità” la revisione dell'intero sistema sanzionatorio (che ad oggi porta a livello intollerabile le sanzioni comminate agli iscritti). Per quanto mi riguarda considero una sconfitta dell'Ente ogni sanzione comminata; in quanto esprime incapacità dell'Ente a rapportarsi con gli iscritti e determina disaffezione verso l'Ente da parte dell'iscritto (ricordo che l'iscrizione è obbligatoria) soprattutto in quanto quasi il 70% delle sanzioni sono di carattere formale (ritardata presentazione dei modelli) e non sostanziale (ritardato pagamento dei contributi). Ascoltando i nostri iscritti (agronomi e forestali) emerge chiaramente come i due fattori maggiormente critici di fuga dall'Epap verso altri enti di previdenza (periti agrari ed agrotecnici), siano proprio il sistema sanzionatorio (vissuto come vessatorio) e i bassi rendimenti dei montanti. Fuga verso altre casse che certo non è estranea alla diminuzione del numero degli iscritti contribuenti che, seppur contenuta per ora, avviene ormai costantemente da ben 4 anni.
Su tale aspetto, raccogliendo le riflessioni dei colleghi Borella e Cariolato ritengo indispensabile e non oltre derogabile un ripensamento non solo nei confronti di coloro che sono in ritardo nei pagamenti ma anche nei confronti di coloro che, pur essendo regolari, si trovano a vivere un momento di difficoltà e non vorrebbero passare nella categoria degli irregolari.

27.04.2017
Alfio Bagalini



EPAP - Comunicato n. 08 – Bilancio consuntivo 2016 Specchio Riassuntivo

Il 27 aprile è stato approvato il Bilancio consuntivo 2016 dell’Epap. Sono stato a lungo combattuto tra l’astensione ed il voto favorevole. Da una parte infatti le molte cose ancora da fare e le occasioni perse, dall’altra la consapevolezza che comunque diverse cose si sono fatte e si stanno facendo (molto più lentamente di quanto sarebbe auspicabile ma niente non è…).
Alla fine, dopo il mio intervento di cui a seguito, alla luce delle rassicurazioni ricevute in materia di bilancio (confronto con il previsionale e con l’assestato) e di modifica del sistema sanzionatorio mi sono risolto per un voto favorevole. Vedremo…

A seguire uno specchietto volutamente riassuntivo di parti di quello che si è cercato di fare e di parte di quel molto che ancora c’è da fare:

ARGOMENTO
DI BUONO
DA MIGLIORARE
Rendimento Investimenti
Buono il livello generale del rendimento lordo (2.3%)
Da migliorare la gestione dei fondi obbligazionari
Revisione della spesa
Buono aver iniziato una revisione generale dei contratti (con conseguenti risparmi di costo anche significativi)
C’è ancora molto da fare (ma i contratti in essere vanno rispettati)
Da migliorare l’imputazione di alcune spese per rendere meglio confrontabili i bilanci
Ancora molto da fare sul costo degli Organi
Personale
Opportuno aver bloccato le assunzioni in assenza di una strategia generale
Necessario creare sinergie con enti simili per risparmiare sui costi del personale
Sedi Regionali
Se ne incomincia a parlare seriamente, vedremo
Si sarebbe potuto iniziare prima ma sappiamo essere pazienti
Spese Elettorali

Inaccettabile che ad oggi il CIG non abbia una informativa su quanto accaduto
Confronto con assestato
Prendo atto dell’impegno per il prossimo anno
Una seria politica di contenimento dei costi parte dal confronto fra diversi bilanci. Prima di questa consiliatura non si è mai fatto.
Dall’anno prossimo speriamo di diventare “normali”.
Sanzioni Amministrative
Si sta ripensando l’intero sistema sanzionatorio, si spera in meglio (fare peggio sarebbe difficile).
Il sistema vigente è palesemente sbagliato e vessatorio



sabato 8 aprile 2017

EPAP - Comunicato n. 07 – Novità per le nostre pensioni

Il fatto
La notizia di questi giorni è che il Ministero del Lavoro ha riconosciuto all’Epap la facoltà di destinare a montante pensionistico degli iscritti fino al 60% dell’extra-rendimento (ve ne avevo parlato nel precedente Comunicato n. 4 del 04.02.2016).
Dove l’extra-rendimento è la differenza tra il rendimento ottenuto dall’Epap nell’investire i montanti degli iscritti ed il rendimento minimo di legge che deve garantire (determinato annualmente dall’Istat sulla base della media quinquennale del PIL).

L'antefatto (in breve)
L’italia è un paese strutturalmente in crisi da oramai molti anni. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è drasticamente diminuito fino a diventare negativo. In tale situazione la determinazione del coefficiente di rivalutazione dei nostri montanti pensionistici, fatta (per legge) sulla media quinquennale del PIL, ha comportato le seguenti rivalutazioni dei montanti (su cu si calcoleranno le nostre pensioni):
2012: 1,13%               2013: 0,16 %              2014: 0,00%               2015: 0,50 %             2016: 0,47%
Vale a dire: 2,25% complessivo in 5 anni e 1,13% negli ultimi 4 anni: poco più di zero (su 10.000 euro di montante una rivalutazione in 4 anni di 113 euro complessivi).
Parallelamente tutti gli extrarendimenti che l’Epap otteneva andavano ad incrementare il Patrimonio Netto dell’ente (che infatti negli stessi anni passava da circa 3 milioni ad 80 milioni). Di fatto: mentre gli iscritti diventavano sempre più poveri l’Epap incominciava ad arricchire (grazie ai rendimenti dei montanti degli iscritti).
Detta situazione, sempre più insostenibile, ha portato alcuni consiglieri CIG presenti nella commissione bilancio della precedente consiliatura (per l’esattezza Giorgio Uliana e Gilberto Tambone) a proporre, conformemente a quanto ottenuto da altre casse previdenziali, la modifica del sistema di calcolo della rivalutazione dei montanti.
Questo percorso finisce quindi positivamente in questi giorni.

Arriviamo ai numeri
Il montante complessivo degli iscritti è di circa 800 milioni di euro ed il Patrimonio dell’Ente circa 80 milioni. Volendo essere particolarmente ottimisti il CdA dell’Epap potrebbe decidere di destinare a montante 20 degli 80 milioni di Patrimonio; vale a dire il 2,5% degli 800 milioni di montante.
Quindi ognuno di noi ci troveremo meno poveri (dire “più ricchi” è certamente azzardato) di un 2,5%. Ad esempio: anziché andare in pensione con 400 euro/mese (anche qui sono ottimista) andremo in pensione con 410 euro. Non è una rivoluzione (né potrebbe esserlo) ma non è nemmeno niente (lungi da me il disprezzare 10 euro/mese, fossero anche lordi). La mossa c’è, è piccola, ma si vede.

Il Rischio
Il rischio vero e grave è che questa nuova facoltà di cui dispone l’Epap possa riaprire il dibattito sulla adeguatezza delle pensioni e sulle percentuali contributive (10% del contributo soggettivo e 2% del contributo integrativo); con il rischio, tutt’altro che trascurabile, che prendano forza le intenzioni di chi vorrebbe aumentare dette percentuali. Ricordo che nella precedente consiliatura si era già votato l’aumento del contributo soggettivo al 15% (dal 10% attuale) e dell’integrativo al 4% (dal 2% attuale). Se così fosse allora sì che ci troveremmo tutti molto, ma molto, più poveri. E non da quando andremo in pensione ma da subito!
A tal proposito la mia contrarietà è nota, ampiamente motivata e più volte ribadita (vedi anche il già citato comunicato n. 4). Ritengo infatti che l’Epap non possa, nelle condizioni date, essere la soluzione pensionistica unica per gli iscritti (per motivi strutturali non modificabili, non solo normativi ma anche finanziari) e quindi debba assolvere al meglio il proprio compito (fornire un livello minimo di pensione) evitando di diventare un problema per gli iscritti (togliendo ossigeno al nostro presente).
Certo è che a tale rischio non potrò far fronte da solo e mi servirà l’aiuto di tutti.

Tornerò maggiormente nel dettaglio con un successivo comunicato, nella speranza di non annoiarvi, sui molti motivi che mi vedono contrario all’aumento del contributo soggettivo.

lunedì 6 marzo 2017

Tempo di Bilanci - 9


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Riassumendo: È stato un anno estremamente impegnativo sia in termini fisici e sia psicologici; in cui però ho trovato diverse persone al mio fianco nelle battaglie fatte e molte altre disposte ad ascoltare le mie proposte anche quando erano scomode o controcorrente. Potrà sembrare poco ma non lo è.
Continuo a dire che dei tre mestieri che faccio (l’agronomo libero professionista, il consigliere di amministrazione in banca ed il consigliere CIG in Epap) quest’ultimo è quello che mi piace di meno ma non per questo intendo mollare nei prossimi tre anni e mezzo.
Siamo pochi, sparsi in tutta l’italia, ognuno impegnato nelle fatiche di tutti i giorni, ma siamo agguerriti, ed insieme potremmo anche farcela; anche perché non siamo abituati a scoraggiarci e se cadiamo sappiamo rialzarci!!
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 27 febbraio 2017

Tempo di Bilanci - 8


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Limitazione numero dei mandati dei consiglieri: Se ne parlerà al prossimo anno in sede di revisione dello Statuto e del Regolamento Elettorale. Sembra un argomento lontano dalle esigenze di tutti noi iscritti ma un costante rinnovamento degli eletti (soprattutto quando scelti fra colleghi seri e preparati) apporta continuamente nuove idee e proposte ed è segno di vitalità dell’ente.
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 20 febbraio 2017

Tempo di Bilanci - 7


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Investimenti: Va dato atto alla Commissione Investimenti (di cui, per chiarezza, non faccio parte) di aver molto lavorato in questo primo anno e su più fronti. Ciò nonostante, e certo non per sua colpa, va detto con altrettanta chiarezza che anche l’anno prossimo, nonostante uno specifico indirizzo CIG in merito, registreremo la mancanza di acquisto di sedi territoriali di Epap, sedi che possano essere anche al servizio dei nostri Ordini Territoriali (e quindi di tutti gli iscritti) nonché luoghi di riflessione e discussione (nonché di fornitura di servizi agli iscritti) in materia di pensioni ed assistenza. Sicuramente un’occasione persa per avvicinare l’Epap agli iscritti.
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 13 febbraio 2017

Tempo di Bilanci - 6


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Trasparenza: È forse il settore dove si è fatto di più. Ancora non adeguatamente visibile all’esterno ma visto da dentro i cambiamenti sono persino epocali. Tante sono le differenze rispetto al passato ma una, recentissima, merita di essere raccontata. Per la prima volta (dopo un anno di battaglie solitarie e durissime) il bilancio previsionale dell’anno prossimo è stato messo a confronto con il bilancio assestato dell’anno in corso (e non più solamente con il previsionale dell'anno precedente). Può sembrare un dettaglio ma la differenza è enorme. Fino all’anno scorso infatti il bilancio previsionale si confrontava solo con il previsionale dell’anno precedente (mai con un bilancio consuntivo, cioè con un bilancio realmente verificatosi). Succedeva cioè che ad ogni bilancio preventivo si immaginavano grandi spese (magari a favore degli iscritti) che poi puntualmente non si facevano, e quindi si poteva dire a tutti (ministero compreso) che sul consuntivo si era risparmiato rispetto al preventivo. Anche quando in realtà si era speso di più rispetto all’anno prima.
Faccio un esempio banale per essere più chiaro:
  • nel bilancio preventivo 2016 erano in previsione 6 nuove assunzioni;
  • durante l’anno poi non si è assunto nessuno (anche perché non c’era un vero progetto dietro all’ipotesi di nuove assunzioni);
  • nel bilancio preventivo 2017 si prevedono 3 nuove assunzioni;
Ora: confrontando (come si è sempre fatto fino allo scorso anno) il preventivo 2017 con il preventivo 2016 dobbiamo dire che nel 2017 avremo un risparmio di costo di personale per 3 dipendenti in meno; ma se confrontiamo il preventivo 2017 con il consuntivo 2016 (in cui nessuno è stato assunto) allora dobbiamo dire che abbiamo un aumento di costo di personale per 3 dipendenti in più! (come realmente è). Capite bene cosa significa tutto ciò e che tipo di cambiamento c’è stato con il passato, anche recente.
Speriamo che questa maggiore trasparenza si traduca quanto prima in migliore e maggiore controllo della spesa! Sarebbe un bene per tutti.
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 6 febbraio 2017

Tempo di Bilanci - 5


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Controllo delle spese dell’Ente: È finalmente iniziata una politica di revisione della spesa (più volte sollecitata, al fine non invano) che ha visto risparmi a volte del 50% altre addirittura superiori. Molto ancora c’è da fare sia lavorando all’interno dell’Ente, mantenendo alta l’attenzione e intervenendo ad ogni scadenza di contratto in essere; sia verificando la possibilità di mettere insieme, con altri enti, alcuni servizi (Acquisti di beni, Addetto stampa, Organismo Unico di Vigilanza e Controllo, Gestione Fiscale, Tutela Legale, Elaborazione cedolini…) con conseguenti economie di spesa.
Mi sono preso diverse accuse di essere “il solito populista” quando criticavo alcune spese incontrollate e folli (quella delle spese legali è quasi emblematica e magari un giorno la racconterò, a chi vorrà ascoltarla) ma, debbo dire, non mi pento e credo fermamente che ne sia valsa la pena.
Sul controllo degli emolumenti agli amministratori stiamo aspettando una nuova proposta dal CdA (in ritardo rispetto allo Statuto ma a breve dovrebbe arrivare) e comunque contenimenti della spesa si iniziano già ad avere. Sul contenimento del numero dei componenti gli Organi amministrativi il CIG ha recentemente approvato all’unanimità (su proposta della commissione di cui faccio parte) gli indirizzi per il CdA, che ora dovrà liberamente assumere le deliberazioni di merito (CdA che comunque nel bilancio previsionale 2017 ha preso analoghi impegni in proposito). Aspettiamo quindi fiduciosi le loro scelte.
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 30 gennaio 2017

Tempo di Bilanci - 4


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Pensioni: Nonostante gli sforzi su questo fronte, complice l’ostruzionismo del ministero, non si sono ancora raggiunti risultati. Per quel che potevo ho presentato una mia proposta in merito, non so ancora quali sviluppi potrà avere. Spero comunque di potervi dare notizie migliori nel bilancio del secondo anno in Epap. Per ora debbo limitarmi a riportare quanto da me detto in proposito alla discussione sul bilancio preventivo 2017 “Occorre avere consapevolezza che ogni nostro sforzo sarà vano agli occhi degli iscritti fino a quando non riusciremo a garantire rivalutazioni dei montanti almeno dignitose. Su tale fronte occorrerà concentrare al massimo gli sforzi di tutti
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 23 gennaio 2017

Tempo di Bilanci - 3


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni.
Sanzioni amministrative agli iscritti: L’attuale impianto sanzionatorio è a livello intollerabile e, va detto, vessatorio. Più volte ne è stata chiesta la completa revisione (non solo da me, evidentemente) e finalmente il CdA si è impegnato a mettere mano alla questione. Non credo vi sia un iscritto in Epap che, per quanto virtuoso, in vita sua non abbia ancora subito una sanzione! Non è possibile continuare su questa strada, non lo è più.
Collegato al discorso sanzioni è quello del recupero dei pagamenti su cui nel 2016 si è appena partiti con le dilazioni pluriennali; aspetto questo che vedrà molte novità nel 2017, diventando non più occasionale ma istituzionalizzato.
Ciao e a presto!
Alfio

giovedì 12 gennaio 2017

Tempo di Bilanci - 2


Continuiamo la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni. Miglioramento del welfare.
L’anno che si sta chiudendo ha visto il raddoppio delle spese sull’assistenza. Un ulteriore incremento è già stato deliberato per il prossimo anno. L’obiettivo è che l’Ente possa diventare un supporto per l’iscritto anche nei momenti di impossibilità temporanea al lavoro (infortuni, malattie…). È un campo tutto nuovo su cui nulla si è fatto fino ad ora e molto c’è da fare. Non basta certamente essere appena partiti ma è già molto non essere fermi.
Ciao e a presto!
Alfio

lunedì 9 gennaio 2017

Tempo di Bilanci - 1


Carissimi colleghi,
Iniziamo questa nuova sezione del blog iniziando a verificare i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi iniziali che ci eravamo posti al momento delle elezioni. Affrontiamo quindi un argomento alla volta: (Mancato) aumento dei contributi
Iniziamo con una “non notizia” positiva. Mi spiego: la scorsa consiliatura aveva visto la approvazione dell’aumento delle percentuali contributive dal 10 al 15% per il soggettivo e dal 2 al 5% per l’integrativo. Tale aumento ad oggi non si è verificato, sia per la forte opposizione di diversi consiglieri (io certamente fra questi) sia per il ripensamento da parte di diversi altri che in precedenza avevano votato favorevolmente.
Più volte ho segnalato (non da solo per la verità) che tale aumento sarebbe stato non solo insostenibile per gli iscritti ma addirittura pericoloso per la stabilità finanziaria dell’Ente (quest’ultimo aspetto, va detto, predicato in solitudine ma con la approvazione di altri colleghi). Sembra finalmente che non sono più solo a sostenere quest’ultima tesi per cui, almeno nel breve periodo possiamo ragionevolmente pensare che le percentuali rimarranno immutate. Non sarà una grande soddisfazione vista la crisi generale ma certo un aumento sarebbe stato micidiale.
Ciao e a presto!
Alfio