lunedì 28 novembre 2016

LETTERA APERTA AI COLLEGHI DELLE PROVINCIE DI MACERATA, FERMO ED ASCOLI PICENO

Gentile collega,

Ti scrivo la presente mail per informarti che è in scadenza il Bando Epap sull'assistenza agli iscritti (link) che prevede la erogazione dei sussidi a chi ha subito eventi eccezionali (fra cui, appunto, il terremoto).

E' infatti intenzione dell'Ente utilizzare il bando suddetto per aiutare, nei limiti della normativa vigente, tutti i colleghi colpiti dal terremoto (con un sussidio diretto, oltre alla consueta sospensione dei pagamenti).

Ti anticipo con l'occasione, che ho chiesto (unitamente agli altri rappresentanti territoriali, il collega Giuseppe Stefanelli ed il geologo Walter Borghi),  al presidente Poeta di organizzare un incontro nelle nostre zone, aperto a tutti gli iscritti Epap (agronomi, forestali, geologi, chimici...), sia per manifestare concretamente la vicinanza e solidarietà ai colleghi così duramente colpiti e sia per agevolare, grazie alla presenza di funzionari dell'Ente, la presentazione della domanda di ammissione al bando.

Stiamo aspettando la definizione di una data.

Nel frattempo invito tutti coloro che hanno subito danni a presentare comunque la domanda all'Ente (a prescindere dalle CONDIZIONI GENERALI PER L'EROGAZIONE DEI SUSSIDI che, molto probabilmente saranno derogate a causa dell'eccezionalità dell'evento)

Con l'occasione della presente ti chiedo altresì la cortesia di informare quanti più colleghi possibili (nonché gli iscritti Epap delle altre categorie professionali) sulla presenza del bando suddetto.

Per ogni necessità lascio in calce i miei riferimenti


un caro saluto


Alfio Bagalini

Epap - Consigliere di Indirizzo Generale

bagalini@studiobci.eu

mob. 335.7509015

giovedì 15 settembre 2016

EPAP - Bando Assistenza II Semestre 2016

Cari colleghi tutti, 

è stato appena approvato il nuovo Bando per l'Assistenza agli iscritti per il 2° semestre. Per maggiori dettagli vi invito a visitare il sito dell'Epap (http://www.epap.it/pr_assistenza_mod.asp) dove potrete trovare le informazioni necessarie. Mi preme dirvi in questa fase che si è incominciato ad aumentare il livello di assistenza agli iscritti (ad oggi certamente ancora a livello non adeguato, come riconosciuto da tutti) già a partire da questo bando; altro si sta cercando di fare per i prossimi bandi previo il consenso dei Ministeri Vigilanti. 
A presto

martedì 13 settembre 2016

La vostra voce: il terremoto

Carissimi tutti,
A seguire la mail di una collega che vive e lavora nelle zone colpite dal terremoto:

Buongiorno vi ringrazio per la solidarietà dimostrata.
Per il momento credo che le due misure da adottare siano sospendere mutui, tasse, contributi, ecc...e dare fondi direttamente al comune o alle frazioni per la ricostruzione.
Le persone che hanno voglia di rimanere e ricominciare ci sono ma almeno nella prima fase vanno aiutate altrimenti abbandoneranno del tutto questi territori.
Anche alleggerire per quanto possibile la burocrazia sarebbe molto utile per permettere una veloce ripresa delle attività.
Infine il mio pensiero va a tutte le aziende agricole della zona che sono anche il pilastro del nostro lavoro
bisogna aiutare anche loro a ricominciare...magari agevolandole nel  PSR o con altre misure.
Anch'io sono a disposizione per discutere di qualsiasi iniziativa vogliate intraprendere.
Grazie di nuovo e un saluto

sabato 9 luglio 2016

La vostra voce

Comunicato n. 6 (Bilancio 2015) – la Vostra opinione

Carissimi colleghi,
come ormai d’abitudine faccio seguire ai miei comunicati alcune delle vostre risposte che sono, come sempre, occasione di riflessione e approfondimento, nonché spunto per migliorare; ognuno di noi ed io per primo. Buona lettura a tutti

Campania
Ottimo. Oltre alle tue battaglie, che condivido, mi stai facendo capire meglio il funzionamento dell'ente.
Grazie

Caro Alfio,
ho letto con molto interesse la tua mail.
Purtroppo come al solito non riesco mai a risponderti subito per motivi che già ti ho spiegato. Mi fa molto piacere che nonostante tutto tu continui a tenerci informati della tua attività, la buona volontà di passare sul blog c'è ma onestamente a volte semplicemente me ne dimentico.
Credo tu abbia fatto benissimo ad astenerti dal votare il bilancio, e concordo pienamente con quello che hai scritto.
C'è solo un argomento su cui vorrei richiamare la tua attenzione, te ne accennai già qualche mail fa. Riguarda l'assicurazione infortunistica fornita agli scritti. Praticamente non copre nulla. Solo in caso di morte o incidenti invalidanti è previsto un minimo risarcimento. Magari potrebbe essere un argomento del quale il Consiglio potrebbe occuparsi nelle prossime sedute anche solo con lo scopo di fornire agli scritti la possibilità di stipulare una polizza contro gli infortuni seri a costi scontati.

Lazio
Grazie mille per gli aggiornamenti,
mi intendo poco di questioni contabili quindi sono fiducioso nel tuo lavoro, da un punto di vista generale mi sembra che un bel risultato sarebbe, a livello di immagine facilmente spendibile tra gli iscritti, la riduzione progressiva delle spese dell’Ente, sia per consulenze sia per costi interni. Questa è la voce che più mi capita di sentire parlando con i colleghi.
Grazie ancora ed a presto

Alfio
Innanzitutto grazie per gli aggiornamenti. Però volevo fare un’osservazione: nel tuo intervento del 20 aprile parli della tua disponibilità a ripensare all’importo (dal 10 al 15%) del contributo soggettivo obbligatorio. Nella tua mail del 10 febbraio u.s.,  sulla quale ci hai chiesto un parere, invece ritenevi, motivandolo, “che nessun aumento possa o debba avvenire sul fronte del contributo soggettivo obbligatorio”. A cosa è dovuto questo tuo radicale cambiamento di pensiero?
Saluti

Mia risposta a chiarimento:
Innanzitutto grazie per l'attenzione con cui mi leggi. Temo però che non mi sono spiegato bene.
Io ringrazio per la LORO disponibilità a rivedere l'aumento al 15%; aumento che era stato già deliberato nella precedente consiliatura (non messo in pratica perché il Ministero aveva fatto ricorso su alcuni punti della riforma approvata).Il fatto che ora si scriva nel bilancio che vi è disponibilità a rivedere l'aumento è, a mio parere, un aspetto importante (e già un successo, non definitivo certamente ma significativo).Io, chiaramente, rimango dell'idea che non ci siano i presupposti per alcun aumento del contributo obbligatorio dal 10% al 15%. Non credo di poter cambiare idea su questo punto. Spero di aver chiarito. Alfio

Lombardia
Ciao Alfio, ti ringrazio e mi complimento con te.
Sia per il lavoro che stai svolgendo, sia per le continue informazioni e aggiornamenti che invii, che caratterizzano la tua unicità, non determinata solo per l'astensione al voto. 
Tutto quello che scrivi si commenta da solo, è difficile entrare nel merito delle questioni e solo il fatto di avere chi apre una finestra su tutto questo è molto. 
Continua il tuo operato così, da parte mia posso dire che il tuo sforzo di coinvolgere e informare gli iscritti è segno di generosità e trasparenza, qualità che nel mondo della politica sono ormai molto rare. Con i colleghi avrò modo di confrontarmi per sapere se ricevono e leggono queste tue mail, ma sicuramente la tua campagna di informazione ha fatto aprire gli occhi a molti iscritti. 
Un caro saluto e buon lavoro

Marche
Ciao Alfio e grazie della tua chiara esposizione….. forse comincio a capire qualcosa (sempre poco!) di quel che succede in EPAP. Mi sconcerta sempre constatare l’enorme spreco di denaro nella gestione, che oltretutto mi pare sfugga anche a voi che ci state lavorando dentro. E’ piuttosto deprimente! Comunque confido che vi stiate dando da fare; il Presidente non mi ha fatto una cattiva impressione…. E’ già qualcosa rispetto a prima!!
A presto e buon lavoro. Ciao

Ciao Alfio
Il proverbio dice che il buongiorno si vede dal mattino.....Beh anche se sono trascorsi solo sei mesi credo che si vada incontro ad un gran bel mattino...
Hai davanti ancora molte battaglie, molte tanto dure, di questo sono certo; forse per fine mandato non riuscirai a "vincere la guerra" ma di sicuro avrai portato dei grandi cambiamenti al sistema e tutti ne trarremo beneficio.
La storia ci insegna che i più grandi periodi storici sono stati fatti o cambiati da un solo uomo a partire da Giulio Cesare a Carlo Magno, Gandhi, e cosi molti uomini ed anche donne prima e dopo di loro (certo sarebbe stato meglio evitare Hitler ed altri suoi simili...). Uomini e/o donne forti, determinati, alcuni arroganti, presuntosi, pazzi, alcuni di grande cultura ... Tu NON sarai arrogante e presuntuoso (tanto meno pazzo)... ma di sicuro SEI determinato e di cultura. Certo forse non riuscirai a cambiare la storia dell'Epap (come hai detto tu “non oso sperare tanto") ma di sicuro porterai grandi cambiamenti a Favore di tutti.
Un grande in bocca a lupo.

Grazie Alfio e congratulazioni per il lavoro svolto.

Bene Alfio e grazie per quanto stai facendo

Ciao Alfio, grazie per il lavoro svolto

Piemonte
Ok! Io non ho tempo, ma sono contenta che una persona di buon senso come te si sia presa a cuore la questione e se ne occupi...grazie mille!
Posso girare questa mail a un amico agronomo?
Grazie.

Puglia
Gentile Alfio,
stai facendo un buon lavoro. In molti passaggi non riesco a seguirti perché non sono un esperto contabile, ma ti esorto a contenere il tuo zelo e di tenere sempre ben presente i tuoi obiettivi finali. L'eccesso di zelo viene sempre contrastato isolato ed emarginato in un gruppo. Io soffro dello stesso difetto e ti capisco. Ti consiglio di cercare consensi ed alleanze. Buon lavoro. 
Ciao

Bravo Alfio.
Complimenti. Continua così.
Un saluto dalla Puglia...

Grazie Alfio!

Caro collega la cosa che io dico è solo questa:
il lavoro per la nostra professione è carente da un secolo che si discute sul ruolo dell'agronomo nella pubblica amministrazione, per cui incarichi presso le pubbliche amministrazione sono ridotte a lumicino, con i privati non ne parliamo se non la piccola pratica.
Allora cosa fare, cancellarsi dall'ordine. E' la cosa che dovrebbero fare tutti
Ciao

Sardegna
Ciao Alfio,
un grazie infinito per il lavoro svolto!!!

Sicilia
Ciao Alfio. Mi riservo di leggere il bilancio e dirti il mio parere. Buon week end e complimenti per la qualità dell'intervento 

Toscana
Grazie Alfio,
Buon lavoro anche a te, ne hai bisogno!!! Spero un giorno ci si possa incontrare.

Alfio, ti ringrazio tanto per quello che stai facendo e per le informazioni che ci dai; grazie mille per il tuo impegno e per la tua competenza.
Cordiali saluti

Molte grazie Alfio,
la tua mail è arrivata mentre partecipavo all'assemblea annuale dell'Ordine a ...
Mi sembra che l'elefante si muova... A disposizione per ogni eventuale tipo di supporto

Trentino Alto Adige
Dott. A. Bagalini
La ringrazio dell’invio della comunicazione. Ho letto il suo intervento, la sua politica su tutti i fronti. Ho fatto un po’ di fatica sul punto del valore a bilancio delle immobilizzazioni patrimoniali nelle attività dello stato patrimoniale, che sarebbero troppo elevate.
So, da esami di situazioni in aziende real estate e aziende immobiliari, che la tendenza a sopravalutare le attività sia un modo per far risultare migliori gli indici di bilancio, facendo apparire meno consistenti le voci ricapitolate nelle passività, giustificare alcune partite di costo …, e rimandare la soluzione dei problemi alle calende greche. E’ una sorta di “bolla” interna questa sopravalutazione, per cui condivido la sua preoccupazione che pare trovare forse accoglimento fra i suoi colleghi consiglieri … .
 A parte la “concretezza” delle sue considerazioni, del suo lavoro, le voglio comunicare che sto studiando da qualche anno alcuni aspetti di linguitica su dei testi di George Lakoff e Mark Johnson, i quali, pur cresciuti sotto le ali di Avram Noam Chomsky, se ne distaccano là dove
propongono delle tesi diverse per spiegare il linguaggio (di riflesso le nostre categorizzazioni concettuali, la cultura tutta, e poi le nostre azioni conseguenti, la morale, ossia, in definitiva, la politica, il diritto, l’economia, le attività professionali …), ossia la spiegazione a mezzo della metafora, della metonimia … . SAPERE E’ VEDERE, dicono (il vedere viene mappato sul sapere); RAGGIUNGERE UNO SCOPO E’ MANGIARE (il mangiare viene mappato neurologicamente sul raggiungere uno scopo) …, e così via … . In sostanza tutta la linguistica (e la cultura …) è riconducibile ad estensioni metaforiche di azioni molto basilari, molto corporee … .
Dunque lei, a mio pare, sta conoscendo (sta vedendo) e si sta adoperando per uno scopo (sta mangiando) bene, a nostro beneficio.

Dott. A. Bagalini
Grazie delle parole e delle precisazioni.
Le auguro buon lavoro.
io non la ho votata, non ho avuto posizioni di incoraggiamento né di sostegno verso di lei, purtroppo, ma avrei fatto bene a votarla.

Intanto complimenti a te.
Leggo, come ho toccato con mano, che EPAP è un carrozzone e un pozzo senza fondo di soldi buttati via (I NOSTRI!!!).
A proposito: dove si può vedere il bilancio? Spero proprio che sia disponibile.
Ribadisco:
1. ridurre spese e numero dipendenti, amministratori, consulenti EPAP.
2. aumentare pensioni minime anche non  modificando coefficienti di trasformazione.
3. chiedere giustificazione spese pregresse anomale e recuperare il non dovuto.
Ciao

Umbria
Ciao Alfio
grazie per l'aggiornamento, eravamo sicuri che con te dentro l'aria sarebbe cambiata ed in base a quello che mi dici tutto ciò sta accadendo.
Riuscire a pensare in positivo quando parliamo di EPAP, sarebbe in questi momenti di crisi che viviamo un qualcosa di rassicurante proiettato nel futuro nebuloso della nostra attività professionale.
Grazie ancora per quello che stai facendo per noi.
Un caro saluto.
Sperando di vederci presto.

Ciao Alfio,
ti ringrazio intanto per la costanza con la quale mi tieni sempre aggiornato. E ti ringrazio soprattutto per tutte le battaglie che porti avanti mettendoci la faccia e il (tanto, tantissimo) tempo che ovviamente sottrai alla attività professionale, e non solo...
Gli argomenti trattati li condivido in toto e così come me, immagino tanti altri colleghi che vedono nelle tue capacità di sintesi e di dialogo uno spiraglio di luce per il nostro futuro.
Ti dico francamente che mi sento un po' in imbarazzo per questa mia posizione defilata, mai in prima fila, perché sono conscio di potermi avvalere senza colpo ferire di un lavoro enorme che tu stai portando avanti per tutti, anche per chi, come il sottoscritto non fa nulla e non compare mai.
La mia piccolissima parte al momento consiste nel promuovere al maggior numero possibile di colleghi la tua enorme figura, e lo faccio con grandissima fiducia!
Grazie ancora
Giuseppe

Valle d’Aosta
Grande Alfio
Mettili in riga. Dalla periferia cominciamo ad essere piuttosto incazzati di gestioni in stile romano..

Veneto
Grazie Alfio,

la tua attenzione alle spese serve per limitarle, perché oggi chi ha potere di spesa ..........

mercoledì 4 maggio 2016

EPAP - Comunicato n. 06 - Bilancio Consuntivo 2015


Il 20 aprile è stato approvato il Bilancio consuntivo 2015 dell’Epap con il voto favorevole di tutti i consiglieri e la mia astensione. Mi sono astenuto perché, pur riconoscendo molteplici passi avanti rispetto ai bilanci precedenti ho ritenuto che si sarebbe potuto fare di più e che molto ancora c’è da fare. A seguire allego il testo integrale del mio intervento ma qui mi preme riassumerne i punti essenziali:

  1. Punto di estrema importanza è la disponibilità, scritta nella relazione sulla gestione a ripensare l’aumento del contributo soggettivo obbligatorio dal 10% al 15%. È una battaglia che faccio da sempre, certo non da solo, e su cui molto ancora c’è da fare ma che ci lascia tutti ben sperare.
  2. È già iniziata l’opera di revisione dei contratti in essere e delle spese per consulenze, allo scopo di contenere spese che apparivano sicuramente fuori controllo. Ricorderete sicuramente le molte battaglie fatte dal sottoscritto, ebbene incominciamo finalmente a vederne i risultati (un solo esempio: la parcella dell’avvocato che ha seguito il ricorso a seguito delle elezioni, che è stata dimezzata rispetto a quanto accordato nella precedente consiliatura. Su tale specifico punto ero intervenuto proprio a novembre scorso). C’è ancora molto da fare ma avere iniziato è già una gran cosa
  3. Disponibilità a rivedere la valutazione della sede. Ad oggi la sede è valutata 17 mil. di euro: una follia. Riportare il valore a livello di mercato significa in primo luogo avere un bilancio corretto ed in secondo luogo creare i presupposti perché gli iscritti possano beneficiare di futuri reali incrementi di valore del bene.
  4. Disponibilità a riconsiderare la classificazione del comparto azionario fra le immobilizzazioni. Oggi viviamo una situazione in cui gli impegni dell’Epap verso gli iscritti sono di lungo lunghissimo periodo mentre i montanti sono investiti prevalentemente a breve. È opportuno spostare nel medio lungo periodo detti investimenti al fine di migliorare i rendimenti. Tutto ciò passa anche per una corretta imputazione delle poste di bilancio.
  5. Per legge l’Epap è costretto a riconoscere la rivalutazione dei versamenti minimi anche per coloro che non versano o versano in ritardo. Fino ad oggi tale somme venivano prelevate dai rendimenti lordi dei montanti degli iscritti, mentre le sanzioni e le more andavano a patrimonio dell’ente. Vale a dire che, relativamente ai morosi: a pagare erano gli iscritti mentre ad incassare era l’ente. Abbiamo, io e il collega Tambone fatto presente questa incongruenza e ci hanno promesso che a partire dal prossimo bilancio (per questo non c’erano i tempi tecnici) la questione sarà sanata.
  6. Le elezioni hanno avuto dei costi aumentati in modo assurdo, e non solo a causa della doppia votazione. Ad oggi non abbiamo ancora chiari i motivi e questo non va bene. Ho sollevato, e non solo io, più volte la questione e siamo in attesa di una risposta dalla struttura. Vedremo.
  7. Nel periodo in cui il nuovo consiglio non si è potuto insediare si è continuato, a parere mio e non solo, a pagare gli emolumenti ai precedenti amministratori (che per statuto erano decaduti). Questa cosa non va bene e, anche qui, aspettiamo che si faccia chiarezza.

Premesso che è sicuramente prematuro, ad appena sei mesi dall’insediamento, per trarre dei bilanci, debbo però dare atto del fatto che, dopo una fase iniziale di chiusura, la situazione sta lentamente ma costantemente migliorando. Molte delle proposte fatte sono state prese in considerazione (certamente non tutte ma non osavo sperare tanto) per cui nel complesso esprimo fiducia sul fatto che si possa fare un buon lavoro. Nella piena consapevolezza che di lavoro da fare ce n’è tantissimo. Confido vivamente di non essere smentito in questa mia speranza. Sarebbe una sconfitta innanzitutto per me che, come ho sempre sostenuto, voglio ottenere risultati nell’interesse degli iscritti tutti e non fare battaglie a vuoto (che magari mi farebbero anche fare bella figura ma non gioverebbero ai legittimi interessi dei colleghi tutti). Vi chiedo insomma di misurarmi dai risultati e non dai buoni propositi.
Buon lavoro a tutti noi.
A presto.
Ciao.
Alfio




Testo integrale dell’intervento


Gent.mi colleghi tutti
Non ho difficoltà alcuna, essendomi astenuto al bilancio consolidato di novembre, a riconoscere la presenza di diversi passi avanti rispetto ad allora, fra cui:
  1. Disponibilità, espressa in sede di relazione sulla gestione, a ripensare l’aumento del contributo soggettivo obbligatorio dal 10% al 15%;
  2. Disponibilità manifestata, ed in parte già espressa, a mettere in atto una serie di attività volte al contenimento delle spese in consulenze esterne, previa attenta revisione dei contratti in essere;
  3. Disponibilità, manifestata dal CdA, a rivedere il valore contabile dell’immobile che, a bilancio per quasi 17 milioni è lontanissimo dal reale valore di mercato e perciò non in linea con i Criteri di Valutazione espressi in bilancio; criteri in base ai quali in caso di “durevoli riduzioni di valore” (pag 31) deve essere rivista la valutazione del cespite a costo; dove (pag. 32) “vengono qualificate perdite durevoli di valore, le riduzioni di valore superiori al 30% rilevate tra prezzo medio di acquisto e valore di mercato alla data di chiusura dell’esercizio”. A tal proposito faccio presente che:
    • l’8,5 % del valore totale è rappresentato da costi che non determinano alcun incremento di valore del bene: imposte, onorari per stime, rogito e mediazione;
    • il 23% è rappresentato da spese di ristrutturazione che ci hanno visti in causa per anni con la ditta che le ha realizzate in quanto dall’Ente considerate in gran parte non dovute (e quindi, evidentemente, ancor più considerate non determinanti incremento di valore);
    • dai tempi dell’acquisto il valore degli immobili è diminuito a livello generale in percentuali mai inferiori al 20% e spesso superiori al 30%.
    • Ossia non il 30% ma ben oltre il 40% di quanto a costo non ha riscontro alcuno sul “valore di mercato alla data di chiusura dell’esercizio” rappresentando quindi una evidente “perdita durevole di valore”.
Ma nel mentre prendo atto favorevolmente quanto messo in cantiere dal CdA non posso non chiedermi come si possa, nello stesso bilancio, da una parte prendere atto di questa situazione e dall’altra continuare a considerare come prudenziale la valutazione a costo. Ma soprattutto, ancor più, mi chiedo come possano continuare a cadere nell’errore il Collegio Sindacale e la Società di Revisione; cioè come possano fino ad oggi aver considerato prudenziale un bilancio in cui il valore della sede è a 17.000.000 e come possano perseverare nell’errore.
  1. Disponibilità manifestata verbalmente dal Presidente a riconsiderare la classificazione del comparto azionario all’interno delle Immobilizzazioni.
Voglio precisare che non mi è chiaro come detta voce possa essere ricompresa nelle Immobilizzazioni e non nell’Attivo Circolante. È di tutta evidenza infatti come l’azionario, per la tipologia di fluttuazione e movimentazione che lo caratterizza sia tutt’altro che una immobilizzazione. In ciò mi ritengo confortato da quanto precisato in merito dalla Commissione Bilancio ove afferma che “in ogni caso non è la tipologia di titolo più o meno adatta ad essere immobilizzata, quanto se destinata a permanere nel tempo o meno”. Ritengo infatti che tale affermazione non confuti, bensì rafforzi tutti i dubbi in proposito anticipati dallo scrivente alla commissione. Ricordo infatti a tutti che l’obbligazionario a bilancio è messo tra le immobilizzazioni per la quota di duration >7 anni, nell’attivo circolante per duration < 7 anni. Se quindi mi si dice che le azioni “permangono nel tempo” per oltre 7 anni allora mi chiedo a cosa servano i gestori esterni, se invece mi si dice che esse sono frequentemente monitorate e gestite (conformemente al compito dei gestori esterni) allora mi si deve spiegare come possano essere ricomprese fra le immobilizzazioni.
La mia impressione è che con questa classificazione si voglia dare un “equilibrio” al bilancio tra immobilizzazioni e attivo circolante che altrimenti non ci sarebbe. Ciò in quanto, è di tutta evidenza, nelle obbligazioni (vedi tab. a pag. 19) siamo troppo sbilanciati sul breve (e quindi non possiamo considerarle immobilizzazioni). Ma se così è la risposta non può e non deve essere una impropria classificazione delle poste ma una diversa allocazione delle risorse. Ossia verso “una durata media del portafoglio correlata con quella del debito contributivo verso gli iscritti”.
Chiudo tale argomento quindi ribadendo da una parte di prendere atto favorevolmente della disponibilità del Presidente a riconsiderare tale classificazione e dall’altra chiedendomi e chiedendo a tutti noi se il CIG non possa o non debba pronunciarsi nel merito.
  1. Disponibilità, manifestata verbalmente, a rivedere la determinazione del rendimento netto eliminando la detrazione degli importi necessari a coprire le rivalutazioni dei montanti dovuti e non versati; accogliendo così la proposta fatta dallo scrivente e dal collega Tambone.
Ove non fosse chiaro detta modifica avrebbe effetti positivi sulla determinazione del rendimento netto e, in prospettiva, sulla rivalutazione del montante degli iscritti.

Ma così come riconosco favorevolmente i molteplici passi avanti, di merito e di metodo, non posso non nascondere il mio disappunto per:
  1. La scarsa chiarezza che ancora oggi, nel mentre ci troviamo ad approvare il bilancio, circonda la vicenda delle spese elettorali, sia in termini di responsabilità (di cui comunque prendiamo atto dell’inizio di un iter di accertamento) e sia in termini di incremento di costi; aspetto questo che meritava un serio approfondimento prima della discussione a bilancio, sulle cause che hanno determinato incrementi di spesa così consistenti (+ 97% su voto elettronico, + 80% su postalizzazione, al netto delle spese aggiuntive per la seconda tornata elettorale). Non può essere accettato infatti un aumento così abnorme senza un serio approfondimento in CIG.
Né può essere accettato il tentativo di accreditare il Collegio Sindacale dell’opera di sensibilizzazione su tali punti quando tutti noi ricordiamo come tali aspetti siano stati sollevati da membri del CIG (e non solo dal sottoscritto), in sede di discussione sul consolidato 2015; quando NULLA traspariva dalla relativa relazione del collegio sindacale. Non può essere accettato perché non rispettoso non tanto nei confronti dei colleghi che hanno sollevato la questione, ma non rispettoso dell’intero Consiglio.
  1. Stesso identico discorso vale per la questione della erogazione degli emolumenti ai precedenti amministratori nel periodo 30.05.2015-08.10.2015 (dallo scrivente e non solo ritenuta non dovuta).
Su questi due temi prendo quindi atto favorevolmente che il Collegio Sindacale abbia POI fatto proprie le istanze del CIG ma non posso accettare che venga sottaciuto e persino disconosciuto il ruolo di impulso che nel merito il Consiglio indubbiamente ha avuto.

Un aspetto di estrema importanza che invece pongo alla attenzione del Consiglio è la applicabilità o meno al nostro ente del decreto legge 95/2012 (c.d. legge Madia) e successive modificazioni e interpretazioni (Circolare Ministeriale 4/2015). Su tale aspetto, che volutamente non ho sollevato in precedenza per evitare interpretazioni personalistiche che non mi appartengono, ritengo sia inderogabile avere un solido parere legale, prima della votazione al bilancio.

Chiudo l’intervento sul Bilancio con la speranza che a partire dal bilancio 2016 il CdA voglia e sappia mettere mano seriamente al contenimento delle spese ordinarie di gestione (costo degli organi, costo medio dei dipendenti, pulizia, sicurezza sul lavoro, sito web, abbonamenti a riviste, cedolini…).

Grazie
Alfio Bagalini

giovedì 7 aprile 2016

Epap - Mio intervento del 24.02.2016

Innanzitutto voglio ringraziare i membri tutti della Commissione Investimenti e Disinvestimenti per l’ottimo lavoro fatto in così poco tempo. Per quanto riguarda gli investimenti faccio presente che nella categoria BBB- sono presenti molti paesi nei quali ritengo sia poco opportuno investire i risparmi pensionistici dei nostri iscritti. Per quanto attiene agli investimenti in assenza di rating deve essere preliminarmente chiaro quanto detta assenza sia dovuta a mancanza di requisiti (su cui non investire) o a eccessiva onerosità del rating.
Personalmente ritengo che l’Ente, in considerazione della prospettiva pensionistica degli iscritti possa e debba privilegiare le obbligazioni a lunga scadenza (a maggiore redditività rispetto a quelle a breve). È vero che gli attuali tassi non sono premianti ma è indubitabile che l’Ente dovrà investire ancora per molti anni a venire, senza necessità di disinvestire a breve. Ne deriva che l’eventuale diminuzione del controvalore dei titoli acquistati conseguente all’innalzamento dei tassi non avrebbe effetti sulla redditività. Solo, semmai, diminuirebbero le provvigioni.
Ritengo infine che la presente sia l’occasione per rivedere la politica dell’Ente sugli investimenti immobiliari. Sono infatti convinto che si debba iniziare ad investire parte del patrimonio sia in terreni e sia iniziando ad acquistare le sedi regionali degli ordini che fanno riferimento all’Epap. Sarebbe da una parte una opportunità visti i prezzi attuali degli immobili, dall’altra una occasione per dare agli ordini una sede decorosa, magari utilizzata contemporaneamente dai vari ordini professionali di riferimento dell’Epap; creando così le condizioni per un confronto fra le categorie, sia professionale e sia in materia previdenziale, nonché una opportunità per l’Epap di rendimento garantito; oltretutto a tassi migliori e più sicuri di tanti altri (convertibili…).
Per quanto riguarda il Tasso di Sostituzione (rapporto fra pensione e reddito) indicato al 17% e con nessuna possibilità di arrivare al 20%, esso sta a significare che non vi è convenienza alcuna, da parte degli iscritti, a versare nell’Epap. Infatti tale dato, unito a quello Istat sulla aspettativa media di vita a 65 anni (età di pensionamento), inferiore a 20 anni (17.9 per gli uomini e 21.6 per le donne), porta inequivocabilmente a dire che:
  • Ogni iscritto versa, per i primi 40 anni di vita lavorativa il 10% del proprio reddito netto;
  • Lo stesso iscritto riprende, nei successivi 20 anni di pensione il 17% del proprio reddito netto.
Con un saldo quindi ampiamente negativo. E tutto questo senza considerare:
  • Che dal primo euro versato all’ultimo incassato sono trascorsi 60 anni, anni nei quali maturano (o sarebbero dovuti maturare) interessi sul capitale versato;
  • Una parte non trascurabile del contributo integrativo versato dall’iscritto (e che non va a montante) in realtà proviene comunque dalle tasche degli iscritti e non dei clienti.
È evidente che in queste condizioni l’Epap sia sostenibile, ma è innegabile che questo avviene sulle tasche degli iscritti. Tutto questo succede, occorre dirlo, perché dei tre parametri che determinano la pensione ben due (Rendimento annuo e Coefficiente di trasformazione in pensione del montante) sono determinati da normative ministeriali e non dall’Epap, che invece può decidere solamente la percentuale di versamento del contributo. Ne deriva che, in queste condizioni di perdita secca per l’iscritto pensare di aumentare la contribuzione degli iscritti per migliorare il tasso di sostituzione è completamente errato in quanto si ottiene solamente l’effetto di peggiorare fortemente il presente degli iscritti senza dare un adeguato miglioramento del suo futuro (certamente non proporzionato ai versamenti fatti); e più si versa e più il divario tra il versato ed il ricevuto cresce. Occorre quindi prendere atto che l’Ente, nelle attuali condizioni date, non può essere la soluzione pensionistica unica degli iscritti; nelle attuali condizioni, e qui concludo, può solamente cercare di non diventare per gli iscritti un problema troppo gravoso.



lunedì 21 marzo 2016

Epap – Bando Assistenza agli iscritti


Ciao,
la presente per informarti che l’Epap ha attivato il bando per l’Assistenza agli iscritti ai sensi dell’art. 19 bis del Regolamento.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31.05.2016.
Maggiori informazioni puoi trovarle sul sito dell’Epap o contattando direttamente l’Ente.

Ciao

Alfio Bagalini
bagalini@studiobci.eu
blog.epap2020.it

giovedì 3 marzo 2016

EPAP: Comunicato n. 04 – La vostra opinione


Carissimi colleghi,
come da prassi ormai consolidata faccio seguire i miei comunicati periodici da alcune delle vostre risposte in merito. Sia perché ognuna di essa è occasione di riflessione ed approfondimento, sia perché nell’insieme danno l’idea di quale sia la situazione generale del nostro vivere quotidiano professionale; ma soprattutto perché sono la migliore delle dimostrazioni che non siamo un gruppuscolo di arrabbiati inconcludenti (come molto spesso hanno voluto dipingerci) ma persone serie, portatori di proposte concrete finalizzate a migliorare la nostra situazione previdenziale ed assistenziale e che VOGLIONO e PRETENDONO, giustamente, che questo venga fatto. Bene e presto, perché è già tardi! E quando siamo arrabbiati è perché abbiamo delle solide ragioni.
I risultati del mini sondaggio prevedono un po’ meno di 1/3 dei colleghi contrari ad ogni aumento contributivo ed i restanti 2/3 favorevoli all’aumento del contributo integrativo purché destinato interamente a montante. Nessuno ha espresso parere positivo all’incremento del contributo soggettivo obbligatorio. In ogni caso: a seguire alcuni dei pareri espressi, come sempre in ordine alfabetico di regione di provenienza.

Calabria
In merito alla comunicazione di cui all'oggetto che peraltro non mi è stata inviata ma ho letto sulla casella di un collega agronomo, esprimo contrarietà all'aumento del contributo integrativo dal 2 al 4%. In questa crisi che ci sta attanagliando già facciamo fatica a pagare i contributi dovuti. In subordine ritengo la soluzione di destinare l'intero importo a contributo integrativo una soluzione più praticabile ma solo se strettamente necessario. Piuttosto mi risulta che ci sono numerosi colleghi iscritti agli Ordini che risultano sconosciuti all'Epap per cui sarebbe opportuno fare una verifica seria e recuperare cifre importanti. Dopo tutto non è una cosa difficile. Basta incrociare i nomi degli iscritti all'Ordine che sono tenuti ad iscriversi all'Epap e i nomi di quelli già iscritti all'Ente e.... voilà vedrai quanti soldi si recuperano. devo suggerirlo al mio amico Poeta..... Grazie per quello che riuscirete a fare e cordiali saluti.

Campania
Caro Alfio ti ringrazio nuovamente per il lavoro che stai svolgendo. Io non sono d'accordo con l'aumento al 4% Trovo già il 2 % più che sufficiente e in più diverse volte ho avuto problemi per quel 2% che i clienti non volevano pagare. Alla fine mi trovo sempre a doverli "decurtare" dalla mia fattura... Piuttosto vorrei che ci spiegasi meglio in quali caso l'ente potrebbe accorparsi ad altri enti. Ti ringrazio nuovamente.
PS: se hai un poco di tempo vorrei parlarti anche di un altro problema: l'assicurazione sanitaria che l'Ente stipula per noi. La trovo una grande fregatura. Mi sono operato e sono fermo da quasi un mese e non è previsto nessun rimborso o alcun aiuto di nessun tipo.

Emilia Romagna
Grande Alfio!
Per me è una follia l'incremento dal 2 al 4. Dal momento che ormai tutti gli incarichi ANCHE COL PUBBLICO vengono computati sul lordo non vedo perché ridurre ancora la parte "pulita" che mi va in tasca. Non ne vedo motivo. Meglio fare la fame oggi ed essere un anzianissimo benestante??

Ciao Alfio,
Benissimo per la apertura del dibattito; mi chiedo però: non si potrebbe mettere anche in discussione l'attuale destinazione del 2%? A detta del presidente del mio ordine serve a coprire le (enormi e ingiustificate) spese dell'Epap.
Aumentare al 4% il contributo integrativo non mi appassiona, anzi. Quasi sempre il contributo integrativo me lo pago io per le mie scarse possibilità negoziali.
Pienamente d’accordo invece sulla necessità di non aumentare il contributo soggettivo; in proposito ero già stato avvisato dal presidente del mio ordine, che vorrebbe aprire un ampio dibattito sul tema. Colgo la palla al balzo e propongo di invitarti?

Lazio
Salve Alfio,
per gli iscritti non vedo il vantaggio del contributo integrativo al 4%,mentre vedo il pericolo che in un futuro, con decisioni dell'amministrazione Epap e senza consultazione degli iscritti, si modifichi la ripartizione tra montante e altro. Inoltre acuirebbe le difficoltà di molti colleghi che si trovano a fatturare per tanti motivi somme ingenti con costi (ingenti) non verso iscritti EPAP. E' un problema serio. Io sarei per una riduzione dell'integrativo oppure per basarlo sull'imponibile. Per me questa diversa base di calcolo, è una vera distorsione.
Saluti

Caro Alfio,
senza dubbio ti saranno giunte le manifestazioni di preoccupazione di molti iscritti circa l’ipotesi di aumento del contributo integrativo. Nella prospettiva sempre più concreta dell’aumento della percentuale IVA già prevista dalle clausole di garanzia, il timore di molti iscritti è che, per la clientela, non sia accettabile un ulteriore sensibile aumento di costo e di essere quindi costretti ad una riduzione dei propri onorari del 3 o 4% per compensare i maggiori costi di imposta e contributivi a carico del cliente.
Certamente se comunque si decidesse di aumentare comunque al 4% il contributo integrativo è certamente da preferire l’ipotesi alternativa e cioè:
  • destinare i 3/4 dell'aumento del contributo integrativo a montante di ciascun iscritto;
  • destinare 1/4 dell'aumento del contributo integrativo alla costituzione di un fondo di riserva nominale (uno per ciascun iscritto), da cui attingere negli anni in cui i rendimenti degli investimenti saranno inferiori alla media quinquennale del PIL. Detto fondo nominale verrà interamente riversato a montante al momento del pensionamento dell'iscritto.
 Ringraziandoti per la disponibilità e la condivisione di queste preziose informazioni e scusandomi per il ritardo nella risposta ti auguro un proficuo proseguimento nel tuo lavoro.

Ciao Alfio,
intanto ti ringrazio per l'impegno che profondi in questa battaglia e la chiarezza con cui trasmetti le "vere" problematiche previdenziali della categoria agli iscritti cercando di sensibilizzarli e renderli protagonisti. Da parte mia farò di tutto per darti supporto e sostegno e cercherò, nei limiti del possibile, di fare in modo che il mio l'ordine organizzi un incontro informativo. Anzi, a tale proposito, ti pregherei di comunicarmi quando potresti essere da noi prossimamente così cercherò di organizzare un contatto diretto col nostro Presidente che ha sempre dimostrato una straordinaria sensibilità verso le problematiche previdenziali.
Buon lavoro

Gent.mo Alfio Bagalini
ho letto il comunicato e condivido pienamente la tua opinione in merito all'esclusivo vantaggio per gli iscritti. Ti ringrazio per il lavoro svolto. Cordiali saluti

Sardegna
Carissimo Alfio,
concordo integralmente con la tua opinione (come descritta nella e-mail) ti saluto cordialmente ciao.

Sicilia
Interessante… Ti farò sapere.

Toscana
Grazie Alfio,
ero sicuro che saresti stato la persona giusta al posto giusto. Per quanto mi riguarda ho fiducia assoluta nelle tue decisioni e ti ringrazio per l’onere che ti assumi nel darci queste informazioni. Per quanto mi riguarda decidi tu, sono sicuro che sarà la scelta migliore, a presto

Salve Alfio,
e grazie per il prezioso aggiornamento. Personalmente sono d'accordo con entrambe le ipotesi che prospetti. Mi azzardo a proporne una terza, tenendo conto della difficile situazione economica del Paese e del nostro settore: è possibile portare il contributo integrativo al 3% ?
cordialmente
Trentino Alto Adige
Concordo con la proposta Bagalini che sottoscrivo in pieno, ma che non porta però grandi effetti agli iscritti più anziani e a quelli prossimi alla pensione.
La rivalutazione del montante deve essere vicina al risultato annuo degli investimenti a cui deve essere aggiunta una integrazione al minimo della pensione (vedi assegno sociale) e riducendo di almeno il 50% il costo dei consiglieri a vario titolo (numero e spesa), del personale (del tutto esorbitante) e delle consulenze inutili e eccessive (riferimento centro spesa unico).
Dovrà altresì essere ricalcolata la rivalutazione del montante a partire dall'anno 2012.
Aggiungo che il calcolo della pensione con il solo metodo contributivo va radicalmente modificato e compensato a scapito dei pensionati che godono del privilegio di una pensione calcolata con il metodo retributivo (equità sociale).
Nel mio caso, ad esempio, ma non sarò solo, con 65.000 euro di contributi versati avrò una pensione da fame nonostante 25 anni di contributi e 47 anni di lavoro (università compresa) mentre un pensionato con gli stessi miei contributi versati con il metodo retributivo percepisce una pensione 4-5 volte maggiore.
Un'ultima informazione utile per chi si trovasse nelle mie condizioni: sapete quanto c'è voluto finora da parte di INPS e EPAP (per le loro parti) per aggiornare i miei contributi INPS, chiedere l'importo della ricongiunzione e la ricongiunzione (non ancora conclusa)?
3 anni, più di 2 anni e mezzo con INPS e 4 mesi (finora) con EPAP.
Meditate gente, meditate!!!!
Saluti

Umbria
Ovviamente condivido con te l'aumento dal 2 al 4% del contributo integrativo a carico del cliente in quanto altre categorie (geometri etc) lo hanno già da tempo. Sono altresì convinto che lo si debba destinare esclusivamente al montante pensionistico dato che avremo una pensione pari al 20% del reddito dichiarato!!!. Riguardo all'aumento del contributo soggettivo stante la situazione attuale è assolutamente impensabile. Tieni duro perché Poeta a Perugia aveva presentato questa ipotesi suscitando un malcontento comune.
grazie del lavoro che stai facendo.
Un abbraccio

Valle d’Aosta
Ciao Alfio
Sono d'accordo con la tua prima ipotesi. Se necessario per questioni di opportunità o perché non si può ottenere di più va bene anche il piano B. Hai comunque tutta la mia fiducia. Bravo stai facendo un ottimo lavoro non mollare. Un saluto

mercoledì 3 febbraio 2016

Comunicato n° 4 - Importanti Novità

Ciao,
Il fatto
La notizia di questi giorni è la Sentenza del TAR Lazio del 25.01.2016 (N. 00966/2016) in cui si fa venire meno l'impedimento posto dal Ministero del Lavoro all'aumento del Contributo Integrativo (a carico del cliente) dal 2% al 4%.

L'antefatto (in breve)
In data 26.07.2012 il Consiglio di Indirizzo Generale approvava le proposte di modifica del Regolamento dell'Epap con cui si proponeva di portare dal 2% al 4% il contributo integrativo. Di questo 2% incrementato i 3/4 (1,5%) erano destinati al montante pensionistico di ciascun iscritto ed il restante 1/4 (0,5%) era destinato all'Epap per le politiche di assistenza. 
Il Ministero sollevava rilievi che impedivano la attuazione della Delibera dell'Ente da cui il ricorso al Tar conclusosi con la Sentenza sopra accennata.

Le Prospettive
La Sentenza dà pienamente ragione alle tesi dell'Ente. Di più: non vincola in alcun modo l'Ente nella destinazione delle somma (tra montante ed assistenza), con ciò quindi rendendo possibile ogni successiva modifica volta ad una diversa distribuzione delle somme (a solo titolo di esempio: interamente a montante); anzi viene ribadita "l'ulteriore finalità di assicurare ai giovani professionisti iscritti che accedono al sistema contributivo di garantirsi un adeguato trattamento pensionistico al termine dello svolgimento della propria attività professionale".

Il Dibattito
Personalmente ritengo quindi che sia utile, necessario ed inderogabile aprire una ampia discussione fra gli iscritti sulle varie opzioni possibili che riguardano il presente ed il futuro di ciascuno degli iscritti attivi. Con questo raccogliendo l'importante apertura manifestata in CIG dal Presidente Poeta volta a non applicare automaticamente la sentenza ma ad riaprire una discussione di merito all'interno dei vari organismi dell'Ente.
In linea teorica infatti almeno tre sono le possibilità:
  1. mantenere il contributo integrativo al 2%;
  2. aumentare il contributo integrativo destinandone parte a montante e parte ad assistenza;
  3. destinare l'intero incremento del contributo integrativo a montante.
La questione è troppo importante da decidersi senza il conforto degli iscritti per cui chiedo ad ognuno di voi di esprimere un proprio parere in merito. Vi prego quindi di farmi sapere cosa ne pensate e poi proverò a tirare le fila.

Il Contesto
Per poter prendere decisioni informate è però necessario fornire ulteriori informazioni sul contesto in cui l'Ente si trova ad operare ed all'interno del quale debbono essere assunte le decisioni.
Gli elementi essenziali da conoscere sono:
  • negli ultimi 5 anni la situazione di bassi livelli del P.I.L. (su cui si determina la rivalutazione dei montanti) pur in presenza di modesti rendimenti dei montanti, ha determinato l'aumento del Fondo di Riserva dell'Ente da 5 a 65 milioni di euro;
  • l'Ente ha chiesto di poter destinare a montante degli iscritti parte del maggior rendimento dei montanti rispetto alla media quinquennale del PIL; c'è stata anche una sentenza del TAR favorevole all'Ente contro la quale il Ministero ha presentato ricorso al Consiglio di Stato.
  • il fondo di riserva di fatto si è costituito con i sacrifici fatti da tutti noi iscritti in termini di rivalutazione dei montanti ma, è bene saperlo, esso in caso di fusione/accorpamento con altri enti di previdenza (ipotesi tutt'altro che remota) andrebbe nel calderone generale vanificando i nostri sacrifici.

La mia Opinione
Alla luce di tutto quanto sopra personalmente ritengo che possa essere presa in considerazione l'ipotesi di aumentare dal 2% al 4% il contributo integrativo alla sola condizione però che sia interamente destinato a montante personale degli iscritti.
L'aumento delle prestazioni di assistenza, che ritengo comunque necessario ed utile agli iscritti, dovrà avvenire non con parte dell'incremento di contributo integrativo (come inizialmente previsto) ma con i rendimenti del fondo di riserva dell'Ente e con parte del fondo stesso (almeno fino a quando sarà a questi livelli dimensionali).

Una Ipotesi Alternativa
Con timore di entrare troppo nel dettaglio espongo anche quella che potrebbe rappresentare una valida soluzione alternativa, finalizzata a coniugare la necessità di garantire migliori pensioni agli iscritti con la necessità di garantire la stabilità dell'Ente nel lungo periodo; ossia:
  • destinare i 3/4 dell'aumento del contributo integrativo a montante di ciascun iscritto;
  • destinare 1/4 dell'aumento del contributo integrativo alla costituzione di un fondo di riserva nominale (uno per ciascun iscritto), da cui attingere negli anni in cui i rendimenti degli investimenti saranno inferiori alla media quinquennale del PIL. Detto fondo nominale verrà interamente riversato a montante al momento del pensionamento dell'iscritto. Di fatto nella sostanza cambierebbe ben poco in quanto sarebbe a tutti gli effetti un montante figurativo esclusivo dell'iscritto, con il vantaggio di garantire un maggiore equilibrio finanziario dell'Ente.

A proposito di Contributo Soggettivo Obbligatorio
Quello  che deve essere chiaro comunque è che nessun aumento dovrà avvenire sul fronte del contributo soggettivo obbligatorio (interamente a carico degli iscritti) che oggi è al 10%. E ciò i moltissimi motivi che ho più volte avuto modo di esporre:
  • attuale situazione dei difficoltà dei redditi degli iscritti;
  • blocco normativo dei rendimenti dei montanti;
  • possibilità già esistente di versamenti volontari per chi può;
  • rischi di stabilità finanziaria dell'ente...
motivi che mi limito ad accennare senza approfondirli in questa sede per non annoiare oltre.
Su questo punto, se necessario, la mia battaglia sarà fortissima e con tutti i mezzi democraticamente possibili. Confido di potervi avere al mio fianco.


Grazie dell’attenzione

Vi prego di rispondere numerosi

Alfio Bagalini
Consigliere CIG pro tempore