martedì 29 settembre 2015
EPAP - Diario di bordo - Ricorso ....
A seguire maggiori dettagli ma finalmente il Tribunale si è espresso e
si potrà procedere con l'insediamento degli eletti, speriamo a breve. È
ora di iniziare a lavorare!
sabato 26 settembre 2015
Comunicato n° 1
Gentile collega,
Avrei voluto inviare il primo
comunicato informandoti sulle cose in corso di cambiamento all'Epap. Purtroppo
ad oggi ben poche sono le notizie positive. Provo ad andare con ordine su
quanto successo nel frattempo:
Mancato insediamento degli eletti.
Ad oggi gli eletti ai vari
organismi dell'Epap non si sono ancora potuti insediare. Ciò a causa del
ricorso di un geologo (candidato al CdA e non eletto).
Senza voler entrare nel merito
del ricorso ritengo però doveroso riflettere con voi sul fatto che:
- da parte di chi ha fatto ricorso è evidente come gli interessi personali prevalgano fortemente rispetto agli interessi degli iscritti; con buona pace dello spirito di servizio così tanto declarato in sede di elezioni;
- da parte di chi ha dato argomenti al ricorso (ossia il Presidente) vi è stata una evidente manifestazione di inadeguatezza:
- sia nell'aver presentato la propria candidatura nonostante fossero già trascorsi i tre mandati previsti dallo Statuto dell'Epap (con l'artificio di un parere legale fatto a sua misura e che è stato sbugiardato dal Ministero)
- sia nell'aver gestito le votazioni nel modo che tutti sappiamo.
- nel complesso le problematiche di una categoria (geologi) si riflettono sull'intero ente di previdenza e, conseguentemente su tutti noi.
Ad oggi quindi ci troviamo in una
situazione di proroga dei precedenti organismi per la gestione ordinaria
dell'Ente. Vale a dire che l'Ente è proprio nelle mani del maggior responsabile
della attuale situazione di stallo.
Siamo in attesa del
pronunciamento del Collegio del Tribunale sul ricorso in atto. In caso di
mancato pronunciamento si profila all'orizzonte il commissariamento dell'Ente.
Ricordiamocene nel caso si dovesse tornare a breve ad ulteriori elezioni.
Sentenza del TAR
La Sentenza del Tar del Lazio di
cui avrete certamente avuto notizia dagli Ordini territoriali, permetterà una
maggiore rivalutazione del montante rispetto a quanto effettuato fino ad ora.
Mentre infatti fino ad oggi la rivalutazione
era sulla base della media quinquennale del PIL da ora in avanti sarà possibile
trasferire al montante degli iscritti l'eventuale maggiore rendimento ottenuto
dall'Epap. Giusto per dare pochi numeri questa è la situazione degli ultimi due
anni:
|
Anno
|
Rendimento Epap
|
Rendimento montante
|
%
|
|
2013
|
3,2
|
0,16
|
5%
|
|
2014
|
3,2
|
0,00
|
0 %
|
|
Totale
|
6,4
|
0,16
|
2,5%
|
vale a dire che su 100 euro di
rendimento che l'Epap ha avuto dalla gestione dei nostri montanti ad oggi 97,5
sono finite nelle casse dell'Ente e 2,5 nel montante di ciascuno degli
iscritti.
Con la nuova sentenza sarà
possibile modificare il 2014 come a seguito:
|
Anno
|
Rendimento Epap
|
Rendimento montante
|
%
|
|
2013
|
3,2
|
0,16
|
5%
|
|
2014
|
3,2
|
1,60
|
50 %
|
|
Totale
|
6,4
|
1,76
|
27,5%
|
Ciò in quanto una delibera
interna permette di trasferire a montante fino al 50% dei maggiori rendimenti
rispetto al dato determinato dalla media quinquennale del PIL; mentre il
restante 50% rimane comunque nelle casse dell'Epap a costituire un fondo di
riserva (da utilizzare per quegli anni in cui il rendimento sia inferiore al
minimo previsto per legge sulla base dell'andamento quinquennale del PIL).
Una buona notizia? questa almeno
si. Si può fare di più? Certamente si, anche molto di più.
Personalmente, anche in
considerazione del fatto che veniamo da tanti anni a PIL basso o negativo, e
quindi saremo destinati comunque a rendimenti bassissimi del montante, intendo
proporre:
- che la quota del 50% dei maggiori rendimenti trasferita a montante venga elevata al 75%;
- che la restante quota non trasferita a montante vada a costituire non un unico fondo di riserva dell'Ente, ma fondi di riserva nominali per ciascun iscritto; mantenendo la medesima finalità di utilizzo. Ciò fino alla data della pensione dell'iscritto in cui il fondo di riserva residuo dovrà essere definitivamente trasferito a montante.
Una tale modifica (apparentemente
formale ma in realtà sostanziale) permetterebbe di avere sin da subito dei
montanti maggiori, che cresceranno nel tempo in modo ampiamente maggiore
rispetto a quello attuale. Il tutto senza alcun problema per l'Ente in quanto
comunque permane il fondo di riserva. Ma, soprattutto, rappresenterebbe un
cambio culturale assoluto in quanto verrebbe sancito definitivamente che il
maggior rendimento ottenuto dall'Epap sui montanti degli iscritti è un
patrimonio di ciascuno degli iscritti, e non dell'Epap.
Ne guadagnerebbero le nostre
tasche, il morale e la trasparenza.
Invece nella situazione attuale
il fondo di riserva unico continuerebbe a crescere per conto suo senza alcun beneficio
per gli iscritti che, pur avendo contribuito alla crescita del fondo (con il
surplus di rendimento dei propri montanti), si troveranno ad andare in pensione
senza aver riconosciuto detto surplus di rendimento.
A chi pensa che sia una questione
di poco conto voglio ricordare che stiamo parlando di rivalutazioni sull'intero
montante; nel caso, per fare un esempio, di un montante di 60.000 euro stiamo
parlando, con i dati attuali, di una ulteriore crescita del montante di 960 euro per il primo anno (a crescere
per ogni anno successivo); come vedete: tutt'altro che poco.
Fatemi sapere se condividete
questa battaglia.
Cosa possiamo fare
Certamente non posso fare e non
potrò tutto da solo. È importante essere in tanti, ciascuno per quello che può.
Vi chiedo quindi di manifestare le vostre adesioni per il cambiamento
dell'Epap. C'è tanto lavoro da fare, nessuno di noi può fare tutto ma se ognuno
di noi potesse dedicare una piccola parte del proprio tempo, uniti potremo
davvero diventare una forza.
Gli obiettivi li ho ripetuti più
volte e li conoscete già:
- Maggiore trasparenza;
- Riduzione dei costi;
- Blocco dell'aumento al 15% del contributo soggettivo (oggi, come sappiamo, è al 10%);
- Revisione generale dello statuto (riduzione del numero dei membri del CIG, Incompatibilità con cariche ordinistiche, limite dei mandati più stringente...);
- Revisione della politica di allocazione delle risorse...
Nel frattempo sfruttiamo ogni
occasione possibile per far conoscere e portare avanti le nostre istanze di
democrazia e tutela di tutti noi iscritti.
Alfio Bagalini agronomo
martedì 8 settembre 2015
EPAP - Diario di bordo - 8 settembre 2015
Continua la situazione di stallo all'Epap dove non si è potuto (ma forse sarebbe più corretto dire non si è Voluto) procedere all'insediamento degli eletti. È sempre più evidente come gli interessi personali di pochi prevalgono sugli interessi generali degli iscritti e le beghe interne di una categoria si riflettono negativamente sull'intero Ente.
Più che una riforma c'è da fare una vera e propria rivoluzione!!
Più che una riforma c'è da fare una vera e propria rivoluzione!!
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